WINDOW (italiano)

2017

In questo dipinto Konopka entra nella fase più introspettiva, quella in cui sente l’esigenza di immergersi dopo aver scoperto e accolto il piacere di un’emotività che ormai è uscita alla luce, dunque l’approfondimento successivo è quello che scava anche all’interno delle proprie paure, dei propri fantasmi, delle proprie ombre e di conseguenza anche la gamma cromatica si tinge di tonalità più cupe, misteriose tanto quanto lo è ciò che emergerà dopo aver guardato dentro quella finestra che affaccia sull’anima di cui parla il titolo dell’opera. Qui il grattage è utilizzato in modo molto 1lieve probabilmente perché lo sguardo è già oltre, non ha bisogno di scavare per raggiungere il luogo in cui tutto si svela, al contrario il colore è steso in modo piuttosto fluido, quasi l’artista dovesse scivolare verso quel dentro di sé che resta agganciato ai colori esterni, e dunque al piacere della scoperta, pur nella consapevolezza di dover attraversare il buio di ciò che è rimasto a lungo sotto strati di barriere difensive e di incertezze esistenziali. La presa d’atto è quella dell’importanza di un cammino che condurrà poi a un’evoluzione fondamentale, necessaria, alla crescita interiore.

Marta Lock – critica d’arte, romanziera, aforista, saggista, recensionista, e scrivo di socio-psicologia

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